sabato 19 marzo 2022

Eurovinum : Viariveundici a Solighetto , la storia e le storie che si rinnovano

 


 





Borghi d'Europa sviluppa il Percorso Internazionale Eurovinum,Il Paesaggio della Vite e del vino :

l'’itinerario intende scoprire i contenuti storici e culturali che si ‘nascondono’ dietro la

produzione del vino.

Viaggi nel paesaggio della vite e del vino, scoprendo itinerari noti ed altri quasi sconosciuti,

tra personaggi protagonisti, con tanti giovani interpreti o tenaci donne del vino, ma

sempre privilegiando la terra ancor prima delle cantine.



In questo percorso i giornalisti e i comunicatori di Borghi d'Europa hanno incontrato l'azienda agricola Via Rive 11 di Solighetto (Tv).


“ Angelo Lorenzon per tutti “Nono Angeo” giunge a Solighetto nel Dicembre del 1945 con la moglie Ida e i suoi sette figli.Si era appena conclusa la seconda guerra mondiale, c’erano pochi proprietari terrieri e la maggior parte delle famiglie era in regime di mezzadria.

Anche la famiglia Lorenzon si trovava nella medesima situazione, ma con tanta volontà e grande sacrificio da parte di tutti, nel 1957, Angelo acquista poco più di due ettari di terreno e l’immobile dove tutt’ora vi è la sede dell’azienda.”


Così raccontano la storia di famiglia Francesco e Matteo, nipoti di nonno Angeo, dopo che il loro padre,Enrico, ha fatto crescere l’azienda portandola alle dimensioni attuali, limitandosi ad una cura meticolosa in vigneto, per poi cedere le proprie uve alla cantina sociale, non vinificando così direttamente.


Ma la voglia e la passione dei due fratelli porta alla nascita di Viariveundici, azienda che oltre alla coltivazione della vite, inizia a vinificare le proprie uve affidandosi alle mani esperte del proprio enologo.


L'incontro nella sala di degustazione della Cantina,giusto sotto il tetto con le travi in legno in bella vista, è l'occasione per conoscere (come tradizione vuole!), Viariveundici “Col Fondo” Millesimato 2020 Brut Nature metodo ancestrale.

“ A volte per fare un passo avanti dobbiamo farne uno indietro”, ci suggeriscono Francesco e Matteo.


Il legame profondo con i clienti, con i quali esiste uno speciale rapporto, fatto di dialogo e ,perchè no, di amicizia.

“ Tutto questo è possibile perchè è la passione che ci spinge, e non l'attaccamento al soldo. E poi

questo nostro splendido territorio è patrimonio dell’umanità!! Un impegno ancora più grande per noi, che da generazioni con passione coltiviamo queste terre, giorno dopo giorno con cura ed attenzione siamo riusciti ad arrivare a questo riconoscimento, le nostre colline sembrano ricamate a mano, o meglio sono ricamate a mano! Passione e sudore, testa e mani, fatica e soddisfazione! “



Li ascoltiamo con rispetto, come si deve a chi sa collegare le parole con il cuore.

Il viaggio di Borghi d'Europa con Viariveundici sarà di certo affascinante !

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martedì 15 marzo 2022

La Via dei Norcini - SAN Daniele: profumo e sapore

  



Il prosciutto crudo è forse il salume italiano più caratteristico ed è presente in quasi tutte le Regioni italiane, sia pure con prodotti molto diversi fra loro: alcuni più o meno salati, altri affumicati ecc.

La proprietà che senz’altro contraddistingue il Prosciutto di San Daniele è il gusto molto dolce ed il profumo soave, caratteristiche ben più importanti della presenza (per altro unica) dello zampino e la forma leggermente appiattita del prosciutto.

Ma come nascono queste preziose qualità? Certamente una delle condizioni più importanti è il microclima particolare di questa zona del Friuli-Venezia Giulia, formata da colline moreniche, con il fiume Tagliamento che lambisce la città di San Daniele e circondato a Nord dai rilievi alpini, cosicché le arie fresche ed asciutte provenienti dalle Alpi si incontrano con le brezze tiepide dell’Adriatico, ma decisive sono anche le tecniche di lavorazione, nate da un’esperienza millenaria, che risale ai Celti e proseguita anche al tempo dei Romani, come dimostra il cippo funerario di un Norcino, che riporta l’immagine inconfondibile del Prosciutto locale, col suo zampino ben evidente, che doveva essere anche motivo di orgoglio professionale per il defunto, assieme agli strumenti di lavoro del defunto.



Il Prosciutto di San Daniele viene prodotto unicamente con suini di di razza Large White, Duroc e Landrace, nati, allevati e macellati in Italia. I suini seguono una dieta positiva ricca di cereali nobili e siero di latte, provenienti da produzioni italiane.

Il processo di lavorazione segue il Disciplinare di Produzione, il quale prevede come prima fase il controllo di conformità della coscia a cui segue la rifilatura, per la rimozione delle parti superflue. Le cosce vengono poi divise per peso, in quanto nella successiva operazione di salagione debbono restare sotto sale per un periodo differente secondo il peso: come da tradizione un giorno sotto sale per chilo.

Dopo il tempo di salagione previsto, ciascuna coscia viene ripulita dal sale ed accuratamente massaggiata e sottoposta a pressatura (operazione che conferisce al salume la classica forma ”a chitarra”) per favorire la fuoriuscita dell’umidità e l’assorbimento del sale.

Dopo un periodo di riposo di circa 4 mesi la coscia viene lavata e spazzolata. Si procede poi alla “sugnatura” sigillando le cosce con un impasto di grasso di suino e farina, avviando così il periodo di stagionatura che dura almeno fino al 13esimo mese dall’inizio della lavorazione, ed avviene con metodi naturali in grandi saloni. E’ qui che il microclima speciale del territorio produce il miracolo: un salume dal sapore dolce e dal profumo unico! Al termine della stagionatura, superati tutti i controlli previsti dal disciplinare di produzione, ad ogni coscia conforme viene applicato il marchio a fuoco del Consorzio.


Gianluigi Pagano

domenica 13 marzo 2022

Eurovinum - L'Azienda agricola Moro Sergio continua il percorso informativo di valore con Borghi d'Europa

 




 




Il Percorso Internazionale Eurovinum ha incontrato l'azienda agricola Sergio Moro nel corso del 2021, realizzando anche uno stage di informazione in sede.

Poi la partecipazione a Piacenza al Salone dei Vini della FIVI, ottima occasione per incontrare i giornalisti di Borghi d'Europa che da anni seguono con interesse la manifestazione dei vignaioli

indipendenti.


Così quando da marzo 2022 è ricominciato il percorso informativo di Eurovinum, i giornalisti e i comunicatori della rete internazionale hanno deciso di ripartire dall'azienda di Farra di Soligo.

“ Non abbiamo mai fatto la raccolta di biglietti da visita – ha osservato Renzo Lupatin,Presidente di Borghi d'Europa -; ci piace seguire le aziende con costanza e senso della continuità .Il racconto non è legato certamente a banali motivazioni economiche “.


Erik, nume tutelare con il papà dell'azienda, osserva : “ Nella zona di produzione del Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg, si trovano i 3.5 ettari circa di vigneto di proprietà della nostra azienda.. Qui viene coltivato esclusivamente Glera, il vitigno che darà poi origine al vino Prosecco. Queste uve, lavorate in purezza durante la vinificazione, esaltano le peculiarità che i terreni argillosi dell’azienda sono in grado di donare,quali sali minerali ed aromi, che accompagnano la maturazione del vino, conferendogli carattere ed autenticità. "Valdobbiadene Prosecco Superiore" da sempre sono le parole chiave della produzione e della filosofia aziendale, stanno ad indicare una conoscenza della vite e del vigneto che poi nei vini si esprimerà in tipicità, grazie al clima e al territorio dove l'azienda nasce.”


Annota la giornalista Antonella Pianca : “Il frizzante colfondo Batistàra, soprannome con il quale era conosciuta la Famiglia Moro, fa parte del progetto ”Colfondo Agricolo”. Un progetto nato dalla volontà di quattordici vignaioli per salvaguardare e valorizzare i rifermentati in bottiglia, conosciuti anche come vini col fondo, sur lie o sui lieviti. Il prosecco colfondo è il frizzante della tradizione rurale delle colline di Valdobbiadene, Conegliano ed Asolo. I lieviti contenuti nella bottiglia, con i primi tepori primaverili riprendono la fermentazione e, una volta terminata la loro azione, si depositano sul fondo della bottiglia; il vino risulta frizzante, secco e longevo.Una fascetta di colore diverso per ogni annata differenzia le bottiglie rigorosamente chiuse con tappo a corona. Ogni bottiglia, che deriva da uve selezionate dei Colli Trevigiani, è l’autentica interpretazione di ciascun produttore e trasmette la peculiarità del terroir e dell’annata da cui proviene. “Un vino lento, rispettoso del tempo e dei tempi”, che mantiene la tipica fragranza e freschezza di questa tipologia di vino. “Non una bevanda, ma la sublimazione di una vita, quella del vignaiolo”, come testimoniano i vignaioli come Erik, che aderiscono al progetto Colfondo Agricolo.”


L’Azienda Agricola Moro Sergio appartiene alla FIVI - Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti. L’organizzazione rappresenta e promuove i vignaioli che seguono direttamente tutta la filiera produttiva, dalla coltivazione della vigna, alla trasformazione dell’uva in vino, fino all’imbottigliamento ed alla vendita. Un’agricoltura che parte dalla terra, l’espressione di un fare artigianale e non standardizzato di coltivare la vite e vinificare le uve.