domenica 30 aprile 2023

Il Buon Paese – Borghi d'Europa alla Cantina del comm. Rosalio Pozzobon a Volpago del Montello

 

I giornalisti e i comunicatori di Borghi d'Europa hanno proposto in uno stage multimediale presso la Cantina del comm. Rosalio Pozzobon a Volpago del Montello, i temi delle iniziative di informazione del progetto L'Europa delle scienze e della cultura ( patrocinato da ESOF2020 e dalla IAI - Iniziativa Adriatico Jonica, Forum Intergovernativo per la cooperazione regionale nella Regione Adriatico Jonica).


La storia : nel 1992 a Volpago del Montello, Luigi Veronelli

Venezia.La Mostra del Cinema. Il ristorante Ai Gondolieri.

Complici gli instancabili animatori della associazione l'Altratavola (nata sotto il Patrocinio della rivista l'Etichetta), si incontrano (siamo nel 1992) Giulia Zucchi di Poada (figura storica della cunicultura italiana) e Luigi Veronelli.

Conosciutisi nel corso di una trasmissione televisiva con Ave Ninchi,Veronelli e Giulia Zucchi hanno da sempre fatto proprie le ragioni della qualità, conducendo una battaglia senza soste per far prevalere tra i produttori questa filosofia di vita.

Giulia è appena diventata presidente di Coniglio Italia, nata per difendere e valorizzare la carne italiana : così chiede a Luigi Veronelli una testimonianza particolare in favore della carne nazionale, riconoscendogli una vita in difesa delle piccole produzioni di pregio.

Detto,fatto.

La rivista L'Etichetta dedica nel mese di novembre 1992 al tema di 'Ghiotto Coniglio' uno speciale con le ricette esclusive di Anna Bonetti.

Un intenso programma di incontri e degustazioni si tiene a Volpago del Montello, sotto il Patrocinio della Civica Amministrazione e della Associazione l'Altratavola.

"... il coniglio – osservava Luigi Veronelli-, è al meglio o al peggio secondo le cure di chi lo alleva. La carne di coniglio migliore - quanto mi piace gridarlo (sono un patriota da che la patria è ciò che si conosce e si capisce)- è prodotta in Italia ".

Altre pagine vengono dedicate alla Mostra dei Vini della Riviera del Montello e a Paronsin Gobbato, al mondo della ristorazione e produzione locali.



All'incontro presso la Cantina comm.Rosalio Pozzobon, vengono presentati e degustati quattro vini

d'eccellenza : Rosso del Commendator (Montello D.O.C.G.), Pinot Nero ROSÈ Brut ( Spumante,

Vitigno 100% Pinot Nero), il 58 ( Rosso Veneto Igt, da uve resistenti), Recantina (autoctono,Montello 

Asolo D.O.C.)


Antonella Pianca, giornalista e degustatrice AIS, ha guidato con Giuliano Pozzobon il viaggio del gusto. Sue le note di degustazione alle quali Borghi d'Europa dedica un ampio servizio per il Percorso Internazionale Eurovinum.


Fabio Stefanon, nume tutelare de La Bottega dei Sapori Crai di Pederiva di Montebelluna ha proposto in accompagnamento il salame gentile e la spalla di San Secondo del Salumificio Villani.



" La spalla è ricavata dalla spalla intera del suino con la sua coppa, di origine rigorosamente italiana. Viene lasciata riposare in un infuso di acqua, sale e i suoi tipici aromi naturali per almeno 15 giorni, poi insaccata in vescica naturale e legata con corda da mani esperte. Dopo una breve asciugatura, viene cotta lentamente. Ne deriva un salume cotto molto delicato, morbido per la sua marezzatura e profumato. È un salume tipico della tradizione rivierasca del Po, prodotto esclusivamente a Parma nelle zone della bassa, un prodotto unico dalla nobile tradizione.


Il salame gentile è il tipico salame della tradizione emiliana fatto con carni di suino italiano, macinate e condite con pepe nero in grani e vino bianco secco che ne valorizza e caratterizza il profumo. Colore vivo e impasto morbido, gusto dolce.


Il pane artigianale de l'Antico Forno di Andrea Semenzin di Caerano San Marco, ha ben commentato la degustazione. L'Antico Forno di Andrea Semenzin è infatti una delle attività che ha reso possibile la nascita del Percorso Internazionale Le Vie del Pane e che, ostinatamente, persegue la propria strada fatta di artigianalità ed eccellenza.


Oggi tutti parlano di qualità e di eccellenza, troppo spesso a vanvera.

Così i giornalisti e i comunicatori di Borghi d'Europa hanno deciso di rituffarsi nella propria storia,

per riportare a galla le ragioni di battaglie mai sopite.

venerdì 21 aprile 2023

La Via dei Norcini – La Lingua di suino salmistrata del Salumificio Spader


Riprende il cammino del Percorso Internazionale La Via dei Norcini, che la rete Borghi d'Europa

promuove nel quadro del progetto L'Europa delle scienze e della cultura (Patrocinio IAI-Iniziativa adriatico ionica,Forum Integovernativo per la cooperazione regionale nella regione adratico ionica).


In occasione dello stage d'informazione che si è tenuto a Conegliano, nel corso della degustazione

è stata presentata la Lingua di suino Cotta a Bauletto del Salumificio Spader di Mosnigo : specialità gastronomica ricavata da lingue di suino nazionale,pulite a zero e successivamente cotte a vapore

all'interno di uno stampo e confezionate poi sottovuoto.




La Lingua ha un gusto delicato e leggermente aromatizzato, si presta in modo particolare alla preparazione di piatti freddi.

Da Giallo Zafferano :https://blog.giallozafferano.it/cucinalaura/lingua-salmistrata/

Borghi d'Europa è presente in Giallo Zafferano con il blog del giornalista Renzo Lupatin,

Gusti Vari.


La lingua salmistrata è una ricetta antica, direi secolare.

E’ una ricetta tipica del Veneto, ma successivamente diffusa anche nelle regioni limitrofe come la Lombardia, l’Emilia, il Friuli e il Trentino.


Questa preparazione è nata in origine per conservare la lingua bovina il più a lungo possibile in quanto non esistevano i metodi moderni che abbiamo noi oggi, ma poi nel tempo è diventata un’eccellenza della tradizione popolare veneta diffusa e conosciuta in tutta Italia.


Il termine “salmistro” è un nome popolare attributo dai contadini al sale, l’ingrediente essenziale per la preparazione di questo prodotto, necessario per la sua conservazione. Ma la conservazione e la particolarità della ricetta è che si utilizza il salnitro, che non è altro che il nitrato di potassio. Questa preparazione prevede che la lingua di manzo venga lasciata marinare per un periodo preciso in sale e salnitro. Durante questo procedimento la lingua viene massaggiata più volte per far penetrare gli ingredienti al suo interno.

Una volta effettuata questa procedura la lingua va lessata insieme agli aromi e successivamente servita a fette. Si presenta di un tipico colore rossastro dal gusto delicato. La carne risulta compatta e morbida.

Come avete capito la procedura è un pò lunga, ma non è assolutamente difficile.


La lingua rientra nei tagli del quinto quarto, insieme a trippa, fegato, cuore, rognone e cervella. Tagli ritenuti poveri, ma che se cucinati nella maniera giusta risultano molto gustosi.


Anche Pellegrino Artusi nel suo libro nel 1891 parla di questa preparazione definendola “lingua alla scarlatta” per il suo colore:

“Prendetene una di bestia grossa, cioè di vitella o di manzo, e con grammi 20 o 30 di salnitro, a seconda del volume, strofinatela tutta finchè l’abbia tirato a sè. Dopo ventiquattr’ore lavatela con acqua fredda diverse volte e così umida, strofinatela con molto sale e lasciatela sul medesimo otto giorni, avvertendo di voltarla ogni mattina sulla sua salamoia, prodotta dal sale che si scioglie in acqua. Il modo migliore di cucinarla essendo di farla lessa, mettetela al fuoco con acqua diaccia, la sua salamoia naturale, un mazzetto guernito e mezza cipolla steccata con due chiodi di garofani, facendola bollire per tre o quattro ore. Spellatela quando è ancora a bollore, lasciatela freddare e mandatela in tavola.“


Il procedimento di conservazione della lingua è rimasto quasi invariato nel tempo. Possono variare magari le spezie o le erbe aromatiche utilizzate.

Oggi esistono principalmente due scuole di conservazione della lingua.

Il primo metodo prevede che la lingua venga strofinata manualmente con il salnitro naturale e poi cotta in una pentola dove precedentemente si è ottenuto un liquido denso, ottenuto facendo bollire acqua, aceto, pepe e spezie.

Il secondo metodo, che poi è quello utilizzato dagli artigiani che la producono, prevede l’infusione della lingua in apposite vasche di maturazione per un periodo di circa 30 giorni, aggiungendo un mix di sale, erbe aromatiche e spezie per donare un gusto e un profumo unico alla carne. La lingua viene poi lavata accuratamente in modo da eliminare tutte le impurità, successivamente viene poi conservata in luoghi freschi e umidi e consumata nel giro di un paio di mesi.



Antonella Pianca, giornalista e Degustatrice AIS suggerisce un buon lambrusco secco in abbinamento.

Eurosostenibilità : Continua la partecipazione di Elisa Elettroimpianti alle iniziative di informazione per il 2023 – Il secondo intervento di Giuliano Sartor

 


I giornalisti e i comunicatori della rete Borghi d'Europa hanno inserito l'azienda Elisa Elettroimpianti di Crocetta del Montello (TV), nel progetto Eurosostenibilità.

In questo gennaio 2023 riprende così il cammino del percorso d'informazione ispirato ai Goals dell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite.

Giuliano Sartor, nume tutelare dell'azienda, ci spiega : “ Lo scopo è quello di realizzare una imponente campagna che si concretizzerà nella pubblicazione di oltre 1000 servizi informativi e nella realizzazione di almeno 20 trasmissioni multimediali, grazie alla rete del progetto L'Europa delle scienze e della cultura (Patrocinio IAI-Iniziativa Adriatico Ionica, Forum Intergovernativo per la cooperazione regionale nella regione adriatico ionica)."





Sottoscritta il 25 settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri delle Nazioni Unite, e approvata dall’Assemblea Generale dell’ONU, l’Agenda è costituita da 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile – Sustainable Development Goals, SDGs – inquadrati all’interno di un programma d’azione più vasto costituito da 169 target o traguardi, ad essi associati, da raggiungere in ambito ambientale, economico, sociale e istituzionale entro il 2030.

"Fissare obiettivi comuni incoraggia tutti – governi, aziende, centri di ricerca e la società nel suo insieme - ad agire a livello globale per la loro realizzazione, raccogliendo e mettendo a disposizione una grande varietà di forze, conoscenze e risorse. Ciò permette di costruire alleanze che lavorino per avere società più prospere, più giuste e più eque. E sai cos’altro c’è di buono nei Global Goals? Da qui al 2030, possiamo tenere d’occhio i nostri progressi; i Global Goals, infatti, fissano traguardi precisi in termini di risultati, che possono essere misurati – osserva Giuliano Sartor,nume tutelare di Elisa Elettroimpianti:"


Nel corso del 2023 Elisa Elettroimpianti svilupperà gli approfondimenti dei singoli Goals, alla luce delle proprie esperienze e del certosino lavoro che Borghi d'Europa stà conducemdo.